Tra i produttori di notebook ormai è una gara a chi lo fa più leggero. Ieri Toshiba ha annunciato il suo nuovo Portégé R600, appena 779 grammi, "una piuma di computer", come alla presentazione ufficiale a Zurigo affermava qualcuno dopo averlo preso tra le mani e posto sul bilancino messo lì apposta per gli scettici. Non solo leggerezza, però, come ricorda Alan Thompson, executive vice president di Toshiba, ma anche robustezza, ecologia e prestazioni, visto il disco solid state da 128 Gb, batteria da 8 ore, processore intel centrino 2, schermo da 12,1" con led retro-illuminato, modulo mobile broadband, wlan e bluetooth, drive ottico opzionale per leggere e scrivere i dvd. Dunque, tutto quel che può soddisfare il segmento tradizionale a cui si rivolge la società, quello consumer, ma soprattutto il business, in particolare la piccola e media impresa (visto anche il prezzo che supera i 3000 euro). Guardando e riguardando questa chicca della tecnologia, viene da azzardare l'ipotesi se non sia iniziata la competizione tra tipologie di notebook: quelli più leggeri (sempre più leggeri, fino a raggiungere la soglia fisica e "biologica", che come i cento piani dell'atletica non si conosce ancora), per la mobilità tout court; e i notebook altri per le attività residenziali.
La considerazione parte dal fatto che sempre più, in misura crescente, il desktop è rimpiazzato dal notebook. Cronaca di una morte annunciata? Vedremo. 
Quel che è sicuro è che l'R600 è un concentrato della visione di Toshiba per quel che riguarda connettività, durability, sicurezza. Nel campo della connettività, la parola d'ordine è mobile broadband. "Che al momento è Hspa, che, con 7,2 Mbps in downlink e 2 Mbps in uplink, garantisce l'accesso mobile a tutte le applicazioni aziendali – dice Thompson – In attesa dell'arrivo della tecnologia di prossima generazione, l'Lte Long Term Evolution". In questa fase di transizione, nelle zone in cui il mobile broadband non può garantire ancora una copertura completa, si lavora ancora con il vecchio wifi.
I lavoratori mobili, e tutti quelli che lavorano in condizioni ambientali e lavoratori estremi, hanno bisogno di notebook che durino nel tempo. Come dire che i 3,6 anni indicato dagli analisti come durata media di un dispositivo hardware, per i notebook viaggianti si abbassa drasticamente. Da qui, la ricerca di Toshiba in tema di durability. Gli accorgimenti (e i test) messi in atto sono molto sofisticati: materiali di primordine (magnesio, in particolare, no alla fibra di carbonio "troppo costosa"), hard disk avviluppati da guarnizioni di gomma, sistema di alert anti-vibrazioni e sollecitazioni anomale, tastiera (isolata) resistente al versamento di liquidi, e altro ancora. La demo più realistica l'ha offerta un tecnico Toshiba che ha lanciato uno dei notebook annunciati ieri acceso per aria, facendolo ricadere sul pavimento da un'altezza di un paio di metri e più. Il notebook ha continuato a funzionare…Infine, la sicurezza.
Thompson parte da un dato impressionante: sono quasi 4000 i notebook dimenticati o rubati ogni settimana negli otto principali aeroporti europei. "Passi per gli apparecchi, ma la perdita dei dati dove la mettiamo?". Ecco, sui suoi notebook Toshiba mette un sistema di password multilivello (permette di configurare una protezione con password del Bios e dell'hard disk drive), un dispositivo esterno via Bluetooth blocca il funzionamento del notebook appena il proprietario se ne allontana, per la protezione da malware vale la partnership con McAfee. Come già detto, a questa visione si ispira l'R600, e gli altri tre notebook annunciati ieri, tutti saranno disponibili prima della fine dell'anno. Il Portegé A600 pesa anch'esso poco (1,46 kg), ha una memoria fissa fino a 5Gb, ha un drive ssd per lo storage. Il Tecra R10, ideale a detta di Thompson per il rimpiazzo di desktop nel business, peso di 1,97 kg, lettore di impronte digitali, schermo da 14,1". Infine, il Portégé M750, il nuovo tablet Pc, schermo di 12,1", funzionalità touch screen, di cui Thompson sottolinea le doti di robustezza e quindi ideale per ambienti che ne fanno un uso costante. In chiusura è bene ricordare che tutti gli apparecchi sono Rhos-compliant e ribadire che sono dotati di moduli mobile broadband.
